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Competitive Data  ha completato  l’analisi dei bilanci delle prime 200 aziende produttrici di macchine per imballaggio e confezionamento, per il triennio 2015-2017.

Il principale settore di sbocco è rappresentato dall’industria degli alimenti e bevande, che assorbe poco meno del 60% dei ricavi di settore, seguito dal farmaceuticocosmesitoiletries, con quasi il 25%.

 

RICAVI e margini in crescita

I ricavi cumulati delle prime 200 aziende registrano un incremento del +9,8%, dove sono le regioni del Sud e Isole che segnano il valore più alto di crescita a +15,9%, seguite dalle regioni del Centro con un incremento del +10,1%, mentre sono a pari merito le regioni del Nord Ovest e del Nord Est, entrambe in crescita del +9,8%, ed insieme incidono per oltre il 95% sui ricavi totali. 

Basti pensare che il solo distretto dell’Emilia Romagna incide per il 58% sui ricavi complessivi, con la Provincia di Bologna che è stata denominata “Packaging Valley”.

A livello regionale il Lazio mostra la crescita più sostenuta a +20,2%, mentre invece la regione Friuli Venezia Giulia registra una flessione del -3,1%.

 

EBITDA

L’EBITDA complessivo ottiene risultati ancora migliori, con una crescita del +10,7%, nuovamente con le regioni del Sud e delle Isole sugli scudi, con una crescita del +53,3%, seguono quelle del Centro in crescita del +46,6%, seguite dalle regioni del Nord Est in miglioramento del +10,3%, ed infine le regioni del Nord Ovest in crescita del +7,9%.

 

classi di fatturato

La distribuzione dei ricavi dei produttori di macchine per imballaggio e confezionamento ci ha consentito di individuare tre classi di fatturato: inferiore a 10 mln di euro, compreso tra 10-30 mln di euro, e superiore a 30 mln di euro.

La crescita maggiore si è registrata nel cluster di fatturato inferiore ai 10 mln di euro, +14,7%, non molto dissimile dal +13,8% delle aziende con fatturato compreso tra 10-30 mln di euro, ed infine le aziende con fatturato superiore ai 30 mln di euro, +7,9%.

 

LA classifica

Le aziende con fatturato significativo che hanno fatto registrare la crescita dei ricavi maggiore nel 2017 sono state:

  1. CIMBRIA SRL  +434,2%
  2. MACCHINE SISTEMI AUTOMATIZZATI SRL  +96,1%
  3. SASIB SPA  +80,3%
  4. MESPIC SRL  +71,8%
  5. ALL GLASS SRL  +59,7%

 

crescono gli utili

Gli utili cumulati si portano a 601.661.000 euro nel 2017, in crescita del +44,6% rispetto al valore del 2016 di  416.189.000 euro.

L’incidenza dell’utile sul fatturato è pari al  9,8% nel 2017, in aumento rispetto al 7,5% del 2016.

Nel 2017 sono 218 le aziende che chiudono l’esercizio in utile; tendenza in aumento rispetto al 2016 che registrava 209 aziende in utile.

 

gli indici di redditivita’

Aggregando i bilanci di un campione di società significative, che realizzano nel settore delle macchine per imballaggio e confezionamento una quota superiore al 50% dei ricavi, si ottiene il bilancio medio settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.

  • Il ROE, Return on Equity, è il rapporto tra Utile e Patrimonio netto e rappresenta la redditività per i soci Il ROE medio nel 2017 è stato del 16,3%, in forte crescita rispetto al valore del 2016 (5,2%).
  • Il ROI, Return on Investment, è il Risultato operativo (ottenuto sottraendo dai ricavi tutti i costi operativi) sul Capitale investito netto (cioè l’attivo di Stato Patrimoniale al netto dei fondi di rettifica). Rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il ROI medio è stato del 14,8% nel 2017, in aumento rispetto al 8,9% del 2016.
  • Il ROS, Return on Sales, è il rapporto tra il risultato operativo e i Ricavi e rappresenta il margine operativo sulle vendite. Il ROS è stato pari al 8,6%. Il valore è superiore a quello del 2016 (6,3%).

Segue lo stesso andamento l’EBITDA medio rispetto al fatturato, o ebitda margin, passato dal 8,8% del 2016 al 11,4% del 2017.

redditivita macchine imballaggio e confezionamento

RISCHIO FINANZIARIO IN LIEVE MIGLIORAMENTO

Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”. Nel 2017 il rapporto di indebitamento è stato pari a 3,0, ed anche se risulta in miglioramento rispetto al 3,2 del 2016, permane ancora in un’area di squilibrio.

L’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato passa dallo 0,4% del 2016 allo 0,3% del 2017.

 

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