
Il comparto della produzione di abbigliamento, calzature, pelletteria conta 68.135 aziende, delle quali 21.983 sono società di capitali, e 6.432 risultano in crescita. Se vuoi trovare nuovi clienti, in Italia e nel mondo, tra le aziende del comparto abbigliamento, calzature, pelletteria, leggi adesso la nostra guida https://monitoraitalia.it/come-trovare-nuovi-clienti/
Competitive Data ha analizzato i bilanci delle prime 290 aziende operanti a vario titolo (produttori, importatori), nella lavorazione e concia di pelle e cuoio per il triennio 2015-2017. Il settore si caratterizza per la presenza di distretti molto importanti nel Veneto, Toscana, Campania, e Lombardia.
RICAVI e margini in aumento
I ricavi cumulati mettono a segno una crescita del +4,0% nel 2017, con le regioni del Nord in grande spolvero, Nord Ovest +5,7% e Nord Est +4,3%, seguite dalle regioni del Centro in crescita del +3,9%, mentre, in controtendenza, le regioni di Sud e Isole risultano in flessione del -0,4%

EBITDA
I margini crescono in misura più che proporzionale rispetto ai ricavi. L’EBITDA cresce complessivamente del +8,0%, ma con qualche sorpresa: se le regioni del Nord Ovest fanno registrare un exploit del +50,0%, seguite dall’ottimo +13,7% delle regioni del Centro, registrano invece una flessione del -2,8% le regioni del Nord Est, e -3,9% quelle di Sud e Isole.
A livello regionale L’EBITDA più elevato spetta alla regione Veneto, ed al suo noto distretto, con 192.206.000 euro, in flessione del -2,7% rispetto al 2016. Dal lato opposto l’EBITDA più basso spetta alla regione Sicilia con 238.000 euro.
classi di fatturato
La distribuzione dei ricavi delle aziende attive nella lavorazione e concia di pelle e cuoio ci ha permesso di individuare tre cluster di grandezza. La crescita maggiore, +4,4%, si è avuta nel cluster di aziende comprese tra 10 e 20 milioni di euro; seguono non molto distanti le aziende con fatturato superiore ai 20 milioni di euro, +4,1%, ed infine crescono del +2,9% le aziende con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro.
LE prime 10
Le prime 10 aziende attive nella lavorazione e concia di pelle e cuoio, per fatturato (civilistico), sono state nel 2017:
- GRUPPO MASTROTTO 381,9 €/mln
- CONCERIA PASUBIO 288,3 €/mln
- RINO MASTROTTO GROUP 262,8 €/mln
- DANI 171,9 €/mln
- FAEDA 150,2 €/mln
- CONCERIA CADORE SRL 92,7 €/mln
- LAMIPEL 87,1 €/mln
- CONCERIA CRISTINA 84,6 €/mln
- LANCASTER INTERNATIONAL 82,9 €/mln
- CONCERIA STEFANIA 68,8 €/mln
AUMENTANO GLI UTILI E LE AZIENDE IN UTILE
Il 2017 si chiude con utili pari a 199.975.000 euro, in aumento del +2,0% rispetto ai 196.107.000 euro del 2016.
L’incidenza dell’utile sul fatturato è pari al 3,2% nel 2017, in leggero calo rispetto al 3,3% del 2016.
Nel 2017 si sono portate a 259 le aziende che chiudono l’esercizio in utile, erano 250 nel 2016, e diminuite da 22 a 13 quelle in perdita.
INDICI DI REDDITIVITA’
Aggregando i bilanci delle società che realizzano nel settore della lavorazione e concia di pelle e cuoio e una quota superiore al 50% dei ricavi, e con fatturato significativo, si ottiene il bilancio medio settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.
- Il ROE, Return on Equity, è il rapporto tra Utile e Patrimonio netto e rappresenta la redditività per i soci Il ROE medio nel 2017 è stato del 8,8%, in flessione rispetto al 9,5% del 2016.
- Il ROI, Return on Investment, è il Risultato operativo (ottenuto sottraendo dai ricavi tutti i costi operativi) sul Capitale investito netto (cioè l’attivo di Stato Patrimoniale al netto dei fondi di rettifica). Rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il ROI medio è stato pari all’8,4% nel 2017, non molto distante dall’8,6% del 2016.
- Il ROS, Return on Sales, è il rapporto tra il risultato operativo e i ricavi e rappresenta il margine operativo sulle vendite. Il ROS è stato pari al 4,8% nel 2017, leggermente superiore a quello del 2016, 4,7%.
Fa segnare una crescita anche l’EBITDA medio rispetto al fatturato, o ebitda margin, passato dal 6,2% del 2016 al 6,5% del 2017.

stabile il RISCHIO FINANZIARIO
Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”. Nel 2017 il rapporto di indebitamento evidenzia un valore pari a 2,6, stabile rispetto al 2016.
L’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato è stata dello 0,4%, in flessione rispetto allo 0,5% del 2016.
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