La classifica delle prime 400 aziende agricole nel 2023

Il valore corrente della produzione totale del comparto agricolo è cresciuto del +2,7% nel 2023 (dati Istat), per un controvalore di 73,5 miliardi di euro, a fronte di una flessione dei volumi del -1,4%. La crescita dei prezzi si è attenuata rispetto alle forti impennate del 2022.

Il settore coltivazioni

Nel 2023 l’andamento complessivo del comparto agricolo è stato fortemente influenzato dai fattori climatici avversi che hanno caratterizzato gran parte dell’anno, compromettendo i risultati di molte colture (-2,4% a volume).

Più nello specifico si è assistito a sensibili flessioni nei settori vitivinicolo (-9,5%), patate (-6,8%), frutta (-5,3% nel complesso, e -9,8% per la frutta fresca), olio d’oliva (-5%), florovivaismo (-4%).

Sono invece risultate in controtendenza a volume le colture industriali (+6,2%), cereali (+3,2%), ortaggi freschi (+2,8%), agrumi (+1,4%).
In media, i prezzi dei prodotti delle coltivazioni hanno evidenziato un leggero incremento (+0,6%), con aumenti consistenti per patate (+37,9%), olio d’oliva (+22,9%), agrumi (+15,2%), frutta (+9,4%) e ortaggi (+8,1%) e diminuzioni per cereali (-20%), colture industriali (-10,5%) e vino (-4,4%).

Il settore zootecnico

Il settore zootecnico ha registrato una flessione a volume del -0,8% nel 2023, ed in particolare una:  

• flessione del -1% per le carni animali, soprattutto quelle bovine (-2,5%);
• flessione del -0,5% per i prodotti zootecnici derivati, in particolare il latte (-1,2%).

I prezzi, viceversa, ha segnato un deciso rialzo del +10,7%, con un vero e proprio exploit per le carni suine (+26,6%), le uova (+22,6%) e il latte (+10,7%).

Le attività secondarie

Le attività secondarie non agricole sono risultate in crescita del +4,1% a volume, grazie soprattutto ai settori agriturismo e  produzione di energia rinnovabile. In controtendenza le attività dei servizi agricoli (-2% a volume).  Qui la crescita dei prezzi è stata maggiore per le attività secondarie (+6,6%), mentre per i servizi sono incrementati del +2,5%.

Il quadro europeo

Il comparto agricolo all’interno dell’Unione Europea ha visto ridursi i volumi complessivamente del -1%, con performance differenti tra i vari Paesi: a fronte di un calo  produttivo in Grecia, Spagna, Danimarca e Paesi Bassi, si è osservata una crescita per Francia, Portogallo e Polonia.

La Francia mantiene la prima posizione con un valore della produzione di 96 miliardi di euro, segue la Germania con 76,3 miliardi di euro, quindi l’Italia con 73,5 miliardi di euro, ed infine la Spagna con 65 miliardi di euro.

Sostenibilità ed evoluzione tecnologica in agricoltura

Le politiche pubbliche in Italia per supportare lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile sono state definite all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede una serie di specifici interventi mirati alla modernizzazione del comparto agricolo, tra cui la rivoluzione verde, la transizione ecologica e l’impiego di nuove tecnologie, mediante lo stanziamento di 2,8 miliardi di euro.

Queste iniziative si inseriscono nel solco tracciato dalle linee guida della Food and Agriculture Organization (FAO), che hanno definito cinque principi chiave per l’agricoltura sostenibile:

• aumentare la produttività, l’occupazione e il valore aggiunto nei sistemi alimentari;
• modificare le pratiche e i processi agricoli per garantire i rifornimenti alimentari e ridurre i consumi;
• favorire la conservazione dell’ambiente, riducendo l’inquinamento idrico, la distruzione di habitat ed ecosistemi e il deterioramento dei suoli;
• migliorare i mezzi di sussistenza e favorire una crescita economica inclusiva;
• accrescere la resilienza di persone, comunità ed ecosistemi.

Nel frattempo quel che l’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano definisce Agricoltura 4.0 raggiunge i 2 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del +31,0% rispetto al 2021.

Le aree dove si sono registrari i maggiori investimenti sono state quelle relative alla tracciabilità alimentare, alla produzione, alla logistica e al controllo della qualità (sia della materia prima che del prodotto finito).

In particolare si sperimentano soluzioni tecnologiche, come software gestionali integrati, soluzioni mobile, e cloud per ridurre i tempi richiesti per la rintracciabilità dei prodotti in caso di criticità e snellire i processi di inserimento dei dati, riducendo il margine di errore.

Questi sistemi, inoltre, consentono di valorizzare le caratteristiche del prodotto nei confronti del consumatore finale, proprio in termini di tracciabilità, soprattutto attraverso l’utilizzo di QR Code, e di rendere più agevoli i rapporti e i processi di verifica e controllo con gli enti pubblici.