La classifica delle prime 300 aziende dell’industria delle costruzioni nel 2024

Le previsioni per il 2024 indicano un rallentamento significativo per l’industria delle costruzioni in Italia. Si stima una flessione della produzione del -4,4% in termini reali. Questo cambio di tendenza è principalmente attribuito a una contrazione degli investimenti stimata da ANCE al -7,4%, e all’aumento dei costi energetici.

La fine o la rimodulazione degli incentivi fiscali, che avevano sostenuto la crescita nel 2023, sembra essere la causa principale di questa inversione di rotta.
In particolare, il comparto della manutenzione straordinaria dovrebbe essere fortemente penalizzato nel 2024, con una previsione di calo del -27% su base annua, a seguito della cessazione del meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Anche il comparto del rinnovo residenziale è previsto in contrazione, con una stima di -26,5% rispetto al 2023. La brusca frenata in questi comparti, che avevano beneficiato in modo significativo degli incentivi, evidenzia la forte dipendenza dell’industria da tali misure temporanee.

Tuttavia, un settore in controtendenza è quello delle opere pubbliche, per il quale si prevede una crescita del +20% nel 2024. Questa espansione è largamente attribuibile all’impatto degli investimenti previsti dal PNRR, che sta iniziando a dispiegare i suoi effetti sul settore infrastrutturale.
La crescita del pubblico potrebbe non essere sufficiente a compensare il calo degli altri settori, ma rappresenta comunque un importante elemento di sostegno per l’intero settore.

Nonostante le previsioni di flessione per l’intero anno, i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) relativi ai primi nove mesi del 2024 mostrano un trend ancora positivo per la produzione nelle costruzioni, con una crescita del +6,4%. Questo risultato è stato sostenuto dagli incentivi fiscali ancora in vigore nei primi mesi dell’anno e dagli interventi infrastrutturali. La discrepanza tra le previsioni annuali e i dati parziali suggerisce che gli effetti negativi della riduzione degli incentivi potrebbero essersi manifestati più pienamente nella parte finale del 2024.

Analizzando la media annua, la crescita della produzione nelle costruzioni nel 2024 si è attestata al +5,0%, segnando un rallentamento rispetto al +6,9% del 2023 e al +22,4% del 2022. Questo progressivo calo dei tassi di crescita illustra chiaramente la diminuzione dell’impatto del Superbonus e il ritorno delle costruzioni a una traiettoria di crescita più moderata.

Nonostante la prevista flessione della produzione, gli investimenti in costruzioni (al lordo dei costi di trasferimento di proprietà) dovrebbero mantenere un dato di crescita in volume nel 2024, stimato al +3,1%. Questa apparente contraddizione potrebbe essere spiegata da una possibile prevalenza di progetti infrastrutturali di maggiore valore unitario, che compensano la diminuzione del numero complessivo di interventi, soprattutto nel settore residenziale.

I TREND SETTORIALI CHE STANNO INFLUENZANDO L’INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI

Evoluzione dei prezzi

Nel dicembre 2024, i prezzi alla produzione nei settori delle costruzioni per edifici residenziali e non residenziali hanno registrato un modesto aumento congiunturale del +0,1%, con una flessione tendenziale che si è attenuata a -0,6%. Per quanto riguarda la costruzione di strade e ferrovie, i prezzi sono rimasti stabili su base mensile e sono diminuiti del -0,7% su base annua nel medesimo periodo.

Considerando la media del 2024, i prezzi alla produzione per gli edifici residenziali e non residenziali hanno subito una flessione del -1,1%, mentre quelli per strade e ferrovie sono diminuiti del -1,6%.

Questa tendenza al ribasso dei prezzi dei materiali da costruzione nel corso del 2024, soprattutto se confrontata con le dinamiche inflattive degli anni precedenti, potrebbe contribuire ad alleviare le pressioni sui costi per i progetti in corso e per quelli futuri. Tale evoluzione potrebbe in parte compensare gli effetti negativi della riduzione degli incentivi, rendendo alcuni interventi ancora economicamente sostenibili.

Gli incentivi governativi

Il Superbonus ha avuto un impatto determinante sul settore delle costruzioni nel 2023, stimolando in modo particolare gli investimenti nella riqualificazione abitativa, che hanno rappresentato il 40% degli investimenti totali. 

L’entità di questa spinta evidenzia la forte reattività del mercato agli incentivi fiscali.

Tuttavia, la significativa riduzione e la successiva eliminazione del Superbonus nel corso del 2024 sono le cause principali della prevista contrazione nel mercato della riqualificazione residenziale. I cali stimati per la manutenzione straordinaria (-27%) e per il rinnovo residenziale (-26,5%) dimostrano quanto il settore delle costruzioni italiano sia stato recentemente dipendente dalle politiche di incentivazione governativa. Questa situazione sottolinea la necessità di meccanismi di supporto più stabili e a lungo termine per evitare brusche variazioni nel ciclo del settore.

Diffusione di nuove tecnologie e pratiche sostenibili

La fiera SAIE 2024 ha posto in risalto l’innovazione, la sostenibilità e la digitalizzazione come elementi chiave per il futuro dell’industria delle costruzioni. 

La direttiva europea “Casa Green“, che mira a rendere tutti gli edifici a emissioni zero entro il 2050, imporrà un forte focus sull’efficienza energetica e sulla riqualificazione degli edifici esistenti.

Nonostante l’importanza riconosciuta delle nuove tecnologie, l’adozione di strumenti avanzati come l’Intelligenza Artificiale (IA) nel settore delle costruzioni italiano è ancora limitata, con solo il 6% delle imprese che la utilizza per la gestione dei processi industriali.

Tuttavia, si osserva una crescente attenzione verso l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi come motori dell’innovazione, con una maggiore diffusione di dispositivi a basso consumo energetico e di macchinari più efficienti.

Il Barometro della Costruzione Sostenibile 2024 di Saint-Gobain evidenzia che in Italia l’edilizia sostenibile è principalmente associata all’efficienza energetica (98% degli intervistati ha familiarità con il tema). Questo indica una consapevolezza diffusa sull’importanza della sostenibilità, sebbene l’adozione di tecnologie digitali avanzate sia ancora in una fase iniziale. Il focus sull’efficienza energetica è in linea con le direttive europee e rappresenta un’area chiave per lo sviluppo futuro del settore.

Pianificazione urbana e trend demografici

I dati ISTAT del 2023 rivelano che oltre 2,2 milioni di famiglie italiane hanno manifestato la volontà di cambiare casa, rappresentando l’8,6% del totale. Questo dato suggerisce una domanda ancora presente nel settore residenziale, nonostante le fluttuazioni dovute agli incentivi.

Parallelamente, la rigenerazione urbana continua a essere un’area critica, con la necessità di migliorare le prestazioni e la qualità della vita per i cittadini. Questa tendenza indica opportunità per interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio esistente, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e di miglioramento della qualità urbana.

La combinazione di una domanda di nuove abitazioni e della necessità di riqualificare l’esistente suggerisce che, anche in un contesto di rallentamento generale, permangono opportunità specifiche nei segmenti della riqualificazione sostenibile e dello sviluppo urbano mirato.