Industria alimentare: il fatturato delle prime 400 aziende alimentari nel 2023

Il 2023 è stato un anno positivo per le aziende alimentari italiane, che mettono a segno una crescita del +10% per un controvalore di circa 90 miliardi di euro, soprattutto grazie all’aumento dei prezzi.

Le esportazioni, che rappresentano un volano indispensabile per la crescita delle aziende alimentari italiane,  toccano i 44 miliardi di euro nel 2023, facendo registrare una crescita del+ 6,3% secondo Ceresio Investors.

Uno sguardo all’export

I settori maggiormente rappresentativi per l’export italiano sono i vini in bottiglia (sia fermi che spumanti), le paste alimentari, i prodotti della pasticceria e panetteria, il caffè torrefatto e i formaggi stagionati, che insieme rappresentano più del 26% delle esportazioni nel 2023.

Le destinazioni principali sono rappresentate da Germania, Francia e Stati Uniti, ma la crescita maggiore nel 2023 spetta a Polonia (+15%) e Croazia (+18%):

• la Germania con 10 miliardi di euro nel 2023 (+8% ) è il primo Paese di esportazione grazie a  vino, pasta, formaggi stagionati, prodotti della panetteria e pasticceria, caffè torrefatto, che  guidano la classifica degli alimenti italiani più acquistati;
• la Francia è il secondo Paese con 7,3 miliardi di euro (+10,2%) guidati da formaggi freschi e stagionati, prodotti della panetteria e pasticceria, pasta, cioccolata e caffè torrefatto.
• gli Stati Uniti  sono la terza meta per le aziende alimentari italiane con 6,7 miliardi di euro (+0,9), trainati dal vino che da solo rappresenta il 26% delle esportazioni negli USA, seguito dall’olio extravergine d’oliva e dalla pasta;
• le esportazioni verso la Polonia dopo il +29% del 2022 segnano un ulteriore +15,5% nel 2023 toccando i quasi 2 miliardi di euro di export. I settori maggiormente coinvolti sono il caffè torrefatto (10% delle importazioni totali dall’Italia), panetteria e pasticceria, uva da tavola, vini, spumanti e cioccolato.
• Le spedizioni italiane verso la Croazia hanno raggiunto 658 milioni di euro nel 2023 (+18,2%), dovuti soprattutto a prodotti della panetteria e pasticceria, caffè torrefatto e pasta.

Le dinamiche della domanda interna nel 2023

Secondo l’ente ISMEA i consumi alimentari domestici sono cresciuti a valore del +8,1% nel 2023, controbilanciando una flessione dei volumi.

I risultati migliori si sono registrati per le uova (+14,1%), latte e derivati (+11,7%),  derivati dei cereali (+11,7%), carni (+6,7%). Tra i confezionati aumenta la quota di prodotto a marchio del distributore che a dicembre 2023 arriva a coprirne oltre il 33%.

Derivati dei cereali: la crescita maggiore si registra nel riso (+20,9%), seguito dai prodotti per la prima colazione (+15,6%), e pane e sostituti (+13,9%). Una buona performance la fa registrare anche la pasta (+7,5% la pasta secca) con volumi che si stabilizzano sui livelli del 2022. Resta sotto la media invece la crescita della spesa per le farine: +4,5% con volumi in contrazione del 1,7%.

Proteici di origine animale: in grande spolvero i prodotti lattiero-caseari (+11,7%), sostenuti principalmente dal +14,9% del latte UHT, cui si affiancano aumenti di spesa compresi tra il +12% e il +13% per tutti i formaggi.  

Sul fronte delle carni confermano il trend di crescita le carni avicole con valori positivi sia in termini di volumi (+5,3%), che valori (+7,4%). Per le altre carni i risultati sono più disomogenei, con le carni bovine che crescono a valore del +6,5%, ma quasi stabili a volume (+0,6%), e le carni suine in crescita del +5,5% a valore ma in calo a volume.

Ortofrutticoli: la spesa in ortaggi freschi e trasformati cresce del +8,8% trainata dall’incremento dei prezzi delle patate e dei prodotti trasformati a base di pomodoro.

Oli vegetali: è il settore che ha fatto registrare una crescita sensibile dei prezzi (+32%) che ha causato una corrispondente flessione degli acquisti (-11,7%) per l’olio EVO. Mentre per l’olio di semi si sono registrati prezzi in flessione e volumi stabili.

Nel complesso vengono confermati i trend di consumo che si sono generati durante il periodo pandemico: attenzione alla sostenibilità, filiere sempre più corte, maggiore consumo di alimenti naturali sostenibili.

Nella scelta di un prodotto i consumatori prestano molta attenzione alla qualità: un criterio di selezione sempre più importante al momento dell’acquisto è rappresentato dal legame tra il prodotto e l’Italia . Particolare attenzione è rivolta all’indicazione di origine (Made in Italy, 100% italiano) e alle certificazioni di qualità DOP, DOC, DOCG, IGP e IGT.

Le prospettive per le aziende alimentari italiane nel breve-medio termine

Secondo un rapporto di Ceresio Investors la crescita delle aziende alimentari italiane nel biennio 2024-2025 sarà superiore alla media del PIL italiano, con tassi attesi del +4,8% nel 2024, e +5,2% nel 2025, soprattutto grazie alle esportazioni previste in crescita del +8,1% nel 2024 e +7,3% nel 2024.

Scendendo più in dettaglio nei singoli settori le performance migliori verranno fatte registrare da caffè, olio, distillati, vino, mentre per pasta, latte e derivati, dolci, è attesa una crescita a tassi minori.