Il fatturato dei primi 300 produttori di plastica e gomma nel 2024

Il comparto dei produttori di articoli in plastica e gomma realizza ricavi di poco superiori ai 26 miliardi di euro nel 2023, con la plastica che ne rappresenta circa l’80% e la gomma il resto.

Il 2024 registra una flessione del -2,9% dove, nel solo mese di dicembre 2024, il calo congiunturale registrato dall’Istat è stato del -4,3%.

Il comparto ha risentito della contrazione della domanda nei settori dei beni intermedi (-9,5%) e dei beni strumentali (-10,7%), evidenziando una sofferenza generalizzata dell’industria di trasformazione. Le determinanti dell’andamento settoriale sono state:

• Aumento dei costi energetici: nonostante la crescita del comparto energetico (+5,5% su base annua), il settore industriale ha subito gli effetti dei rincari delle materie prime e dell’energia.
• Flessione della domanda: la riduzione della produzione di beni di consumo e beni intermedi ha limitato le richieste di materie plastiche per imballaggi e componenti industriali.
• Transizione ecologica e regolamenti UE: la crescente pressione normativa sulla riduzione dell’uso di plastica vergine ha influenzato la produzione, accelerando la riconversione verso materiali sostenibili e riciclati.

Analisi della domanda

Imballaggi

Il settore degli imballaggi in plastica è il principale mercato di sbocco, arrivando a convogliare circa il 50% delle vendite. 

Il Regolamento Europeo sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR)  introduce significative restrizioni sugli imballaggi in plastica monouso, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti del 15% pro capite entro il 2040 (rispetto al 2018), con obiettivi intermedi del 5% entro il 2030 e del 10% entro il 2035. Inoltre, a partire dal 2025, le normative europee impongono un contenuto minimo del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie per bevande in PET.

La diminuzione degli imballaggi in plastica immessi sul mercato, unita all’aumento dei tassi di riciclo, indica una chiara transizione verso modelli più efficienti e circolari.

Il focus sul “design for recycling” e il divieto di alcune plastiche monouso rimodelleranno profondamente lo sviluppo dei prodotti e le scelte dei materiali.

Edilizia

Il settore dell’edilizia è un consumatore significativo di materie plastiche, con una incidenza che in pochi anni si è portata al 18% . Per il polistirene espanso (EPS), il settore delle costruzioni è il segmento trainante, assorbendo circa il 66% del mercato italiano.

Anche il consumo di PVC è fortemente legato alla spesa governativa per le infrastrutture, oltre che ai dazi antidumping imposti dall’Unione Europea sull’importazione di resina da USA ed Egitto.

Inoltre, il settore delle costruzioni sta aumentando l’incorporazione di plastiche riciclate, che rappresentano il 26% dell’utilizzo totale di plastica riciclata.

Automotive

La crescita del mercato delle plastiche per l’automotive è intrinsecamente legata alla necessità di alleggerire i veicoli per migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni.

Questa tendenza è ulteriormente amplificata dalla volontà di elettrificazione del settore automobilistico. I veicoli più leggeri, siano essi a combustione interna o elettrici, richiedono componenti avanzate in plastica e gomma.

I produttori di plastica che servono il settore automobilistico devono quindi dare priorità alla ricerca e sviluppo di compositi ad alte prestazioni e leggeri, nonché di mescole specializzate.

La collaborazione con i produttori di veicoli (OEM) per lo sviluppo di nuovi materiali specifici per le piattaforme dei veicoli elettrici sarà fondamentale per acquisire quote di mercato.

Altre aree di applicazione chiave sono i beni di consumo, il medicale e farmaceutico, elettrico/elettronico.

I TREND SETTORIALI 

Sostenibilità, Economia Circolare e Innovazioni nel Riciclo

La sostenibilità è un driver fondamentale per il futuro del comparto. L’Italia si distingue nel riciclo degli imballaggi, avendo raggiunto il 75,3% nel 2023, superando gli obiettivi UE del 65% per il 2025 e del 70% per il 2030.

La quota di materiali utilizzati dall’industria italiana provenienti dal riciclo dei rifiuti era del 20,8% nel 2023, quasi il doppio della media europea (11,8%).

Per gli imballaggi in plastica, il tasso di riciclo effettivo in Italia è stato del 48% nel 2023, ancora leggermente al di sotto dell’obiettivo del 50% per il 2025.

Tuttavia, i dati preliminari di COREPLA per il 2024 indicano un aumento significativo della raccolta di imballaggi in plastica (oltre 1,5 milioni di tonnellate, +4% rispetto al 2023) e un tasso di riciclo di 931.096 tonnellate, avvicinando l’Italia all’obiettivo del 2025 in anticipo.

Le bioplastiche e i materiali biodegradabili stanno guadagnando terreno, spinti dalle preoccupazioni ambientali e da normative più severe, e le tecnologie di riciclo avanzate, sia chimiche che meccaniche, stanno migliorando l’efficienza e consentendo il recupero di materiali di qualità superiore.

L’enfasi crescente sul riciclo chimico, accanto al riciclo meccanico già consolidato, indica una consapevolezza che il riciclo meccanico da solo potrebbe non essere sufficiente a soddisfare tutte le esigenze di circolarità, specialmente per plastiche complesse o contaminate, o per applicazioni che richiedono una qualità pari a quella della plastica vergine (come il contatto alimentare o il settore medicale).

Il divario di qualità tra i materiali riciclati e quelli vergini, e la concorrenza da materiali riciclati importati a basso costo, rappresentano sfide significative.

Tecnologia e digitale

La digitalizzazione e l’automazione, che includono Intelligenza Artificiale (AI), Internet delle Cose (IoT) e manifattura additiva (stampa 3D), stanno ottimizzando i processi produttivi, migliorando la qualità e riducendo i costi nel settore. I piani governativi italiani “Transizione 4.0” e “Transizione 5.0” offrono crediti d’imposta per gli investimenti in macchinari connessi e servizi digitali.

Assolombarda sottolinea come gli strumenti dell’Industria 4.0 aiutino a monitorare i consumi, gestire il fine vita dei prodotti e identificare nuovi materiali a minor impatto ambientale.

L’espansione nell’uso di materiali compositi, che combinano plastica e gomma con altri elementi, sta portando a prestazioni superiori (ad esempio, maggiore resistenza e leggerezza) in settori come l’automotive, l’aerospaziale e l’edilizia.

Vi è un crescente interesse per materiali con proprietà specifiche come la conduttività elettrica o la resistenza termica per applicazioni ad alta tecnologia. Pirelli mira a utilizzare il 70% di materiali naturali e riciclati nei suoi pneumatici di punta entro il 2025, con l’ambizione di raggiungere il 100% di materiali non fossili entro il 2040.

Basell Poliolefine Italia sta sviluppando materiali a bassa densità per il settore automobilistico al fine di ridurre le emissioni e nuovi materiali plastici per sostituire quelli tradizionali (metallo, legno, cemento) in ottica di leggerezza, trasparenza e riciclabilità.

L’adozione delle tecnologie dell’Industria 4.0 (AI, IoT, stampa 3D) non si limita all’ottimizzazione dei processi produttivi, ma funge da catalizzatore e acceleratore per lo sviluppo e l’implementazione di materiali avanzati e sostenibili. Ad esempio, la stampa 3D permette una prototipazione rapida di nuove composizioni di materiali, mentre i sensori IoT possono monitorare le prestazioni di materiali innovativi in tempo reale. Questo crea un circolo virtuoso in cui gli strumenti digitali potenziano la scienza dei materiali.

Impatto Normativo

Il Regolamento UE sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR), adottato formalmente il 16 dicembre 2024, introduce divieti su specifici imballaggi in plastica monouso (ad esempio, per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, porzioni individuali in hotel/bar/ristoranti) a partire dal 1° gennaio 2030; stabilisce inoltre limiti massimi di spazio vuoto (50%) e impone la riduzione del peso e del volume degli imballaggi, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite del 15% entro il 2040.

A partire dal 2025, le normative europee impongono un contenuto minimo del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie per bevande in PET. Il PPWR include anche obiettivi vincolanti per il contenuto minimo riciclato negli imballaggi in plastica entro il 2030.

L’introduzione di tasse ambientali e restrizioni su determinate plastiche sta spingendo i produttori di plastica verso l’innovazione e l’adozione di pratiche più sostenibili, promuovendo maggiore trasparenza e responsabilità.

Il contesto normativo sempre più stringente agisce come un potente filtro competitivo, favorendo le aziende che integrano proattivamente la sostenibilità nella loro strategia e nello sviluppo dei prodotti. 

Le imprese che non si adeguano rapidamente all’eco-design, all’aumento del contenuto riciclato o al miglioramento della riciclabilità si troveranno ad affrontare costi più elevati (tasse, conformità) e una riduzione dell’accesso al mercato (divieti).

Questo crea un chiaro vantaggio competitivo per i primi adottanti di pratiche sostenibili.