
Il settore della fabbricazione di articoli sportivi conta 795 aziende, delle quali 377 sono società di capitali, e 111 risultano in crescita.
Il settore del commercio all’ingrosso di articoli sportivi conta 1.720 aziende, delle quali 923 sono società di capitali, e 243 risultano in crescita.
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Competitive Data ha analizzato i bilanci delle prime 170 aziende impegnate nella produzione e vendita di articoli sportivi, per il triennio 2015-2017.
Le aziende considerate sono variamente focalizzate sui mercati delle: scarpe sportive, abbigliamento sportivo, attrezzature sportive.
i numeri del settore
I ricavi complessivi registrano un aumento del +6,5%, attestandosi a 6.304 milioni di euro, con le regioni del Nord Ovest che ottengono il valore più alto di crescita, +7,9%, seguite dalle regioni del Nord Est con un incremento del +6,0%, quelle di Sud e Isole del +5,5%, chiudono le regioni del Centro in flessione del -3,0%.
L’exploit maggiore è fatto registrare dalla Puglia con una crescita del +10,8%.

EBITDA
Se guardiamo ai margini lo scenario è ancora più roseo; l’EBITDA complessivo è cresciuto del +17,3%, con le regioni del Sud e delle Isole in sensibile aumento, +21,7%, seguite dalle regioni del Nord Est in crescita del +18,0%, quelle del Centro segnano un aumento del +16,5%, infine le regioni del Nord Ovest in crescita del +14,1%.
classi di fatturato
Raggruppando le aziende per classi di fatturato si osserva la crescita maggiore nel cluster oltre i 40 milioni di euro, +10,2%, seguite con un aumento del +2,3% dalle aziende con fatturato compreso tra 10 e 40 milioni di euro, in sofferenza invece le aziende con fatturato inferiore a 10 milioni di euro, -18,0%.
lA classifica
La classifica delle prime 10 aziende del settore articoli sportivi include player con modelli di business anche molto diversi tra loro; alcuni sono focalizzati sull’abbigliamento sportivo, altri sulle attrezzature sportive, ed altri ancora su entrambe.
La leadership spetta ad Adidas Italy S.p.A. con 443,1 milioni di euro sviluppati nell’abbigliamento sportivo, ma subito dietro di lei si posiziona l’italiana Technogym S.p.A. con 424,6 milioni di euro generati nelle attrezzature sportive.
Si porta invece al terzo posto l’unità produttiva del retailer Decathlon con Decathlon Italia Produzione S.r.l. 302,6 milioni di euro.
Tra le aziende che seguono troviamo un gruppo multibrand, VF Italia S.r.l. (282,3 milioni di euro), nota, tra gli altri, per i marchi The North Face, Timberland, Eastpack, ed Alpinestars S.p.A. (184,8 milioni di euro) focalizzata sull’abbigliamento per sport motoristici (auto e moto), come del resto Dainese S.p.A. che, con 165,2 milioni di euro euro, occupa la nona posizione.
Proseguendo nella classifica troviamo Tecnica Group S.p.A., specializzata nell’abbigliamento ed attrezzature per sport invernali e outdoor, e Diadora S.p.A. che ha il suo core business nelle scarpe e abbigliamento da calcio e calcetto.
La classifica delle prime dieci per fatturato (civilistico) in milioni di euro, è la seguente:
- Adidas Italy S.p.A. 443,1
- Technogym S.p.A. 424,6
- Decathlon Produzione Italia S.r.l. 302,6
- VF Italia S.r.l. 282,3
- Alpinestars S.p.A. 184,8
- Tecnica Group S.p.A. 183,7
- Grisport S.p.A. 166,2
- Dainese S.p.A. 165,2
- Diadora S.p.A. 157,8
- F.lli Campagnolo S.p.A. 154,4
AUMENTANO GLI UTILI
Il 2017 si chiude con utili cumulati per 263.628.000 euro, in deciso miglioramento, + 36,7% rispetto al valore del 2016 di 192.779.000 euro.
L’utile medio per regione vede l’Emilia Romagna segnare il valore più alto, 5.148.000 euro mentre la regione Toscana registra un utile medio di 379.000 euro.
L’incidenza dell’utile sui ricavi si è portata dal 3,3% del 2016 al 4,2% del 2017, anche grazie al numero maggiore di aziende che hanno chiuso l’esercizio con risultato positivo, sono state 146, mentre erano 137 nel 2016.
INDICI DI REDDITIVITA’
Aggregando i bilanci di un campione di società significative, che realizzano nel settore degli articoli sportivi una quota superiore al 50% dei ricavi, si ottiene il bilancio medio settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.
- Il ROE, Return on Equity, è il rapporto tra Utile e Patrimonio netto e rappresenta la redditività per i soci. Il ROE medio nel 2017 è stato pari al 14,7%, in crescita rispetto al 13,1% del 2016.
- Il ROI, Return on Investment, è il Risultato operativo (ottenuto sottraendo dai ricavi tutti i costi operativi) sul Capitale investito netto (cioè l’attivo di Stato Patrimoniale al netto dei fondi di rettifica). Rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il ROI medio nel 2017 è pari al 13,5%, in flessione rispetto al 14,0% del 2016 .
- Il ROS, Return on Sales, è il rapporto tra il risultato operativo e i ricavi e rappresenta il margine operativo sulle vendite. Il ROS chiude il 2017 in leggero aumento e si attesta al 6,1%, era il 5,9% nel 2016.
Il trend dell’EBITDA medio rispetto al fatturato, o ebitda margin, segue un andamento simile e passa dal 8,0% del 2016 al 8,2% del 2017.

RISCHIO FINANZIARIO IN LIEVE peggioramento
Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”. Nel 2017 il rapporto di indebitamento evidenzia un valore di 2,3, in diminuzione rispetto al 2,4 del 2016 ed il 2,6 del 2015.
L’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato è stata dello 0,7%, in peggioramento rispetto allo 0,4% del 2016.
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