
Il comparto delle utility conta 32.458 aziende, delle quali 24.495 sono società di capitali, e 8.531 risultano in crescita. Se vuoi trovare nuovi clienti tra le aziende del comparto utility, in Italia e nel resto del mondo, leggi adesso la nostra guida https://monitoraitalia.it/come-trovare-nuovi-clienti/
Competitive Data ha analizzato i bilanci delle prime 159 aziende del servizio idrico integrato, cioè quelle aziende impegnate nelle attività di trattamento e fornitura di acqua, per il triennio 2015-2017.
Tuttavia la funzione di tali aziende non consiste solo nella gestione delle risorse idriche, ma, secondo l’attuale normativa, il servizio idrico integrato è costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.
Perché si parla di trattamento dell’acqua? Procediamo per gradi.
La prima fase è quella della captazione, cioè l’acqua viene prelevata dalle falde acquifere, dalle sorgenti, o dalle acque in superficie.
Successivamente subentra la fase del trattamento dell’acqua, che deve essere depurata dagli elementi inquinanti, e sottoposta a vari trattamenti chimici, come ad esempio quello della clorazione.
Solo dopo questa fase di trattamento l’acqua può essere inviata negli impianti di accumulo, e quindi distribuita.
L’organizzazione del settore, ed il numero di player ivi presenti, è stata profondamente rivista e razionalizzata con l’istituzione degli ATO, Ambiti Territoriali Ottimali, che ha fatto scendere il numero di gestori del servizio idrico da 7.800 a 700 circa.
Tuttavia permangono delle situazioni opache, a partire dalla coesistenza di varie tipologie di forme giuridiche, con la presenza di aziende pubbliche, private, e miste.
Ma veniamo ai numeri.
I ricavi complessivi registrano una flessione del -0,5% dove, ad una crescita delle regioni del Nord Ovest, +1,6%, e del Centro (+0,3%), fanno da contraltare la flessione delle regioni del Nord Est, -0,5%, e quelle di Sud e Isole, -4,2%.


EBITDA
l’analisi dell’EBITDA ci restituisce flessioni ancora più marcate, con un calo complessivo del -4,7%, e le regioni del Centro che contengono la flessione al -0,9%, mentre le regioni del Sud e delle Isole sono in contrazione del -4,1%, le regioni del Nord Ovest del -5,7%, ed infine quelle del Nord Est in calo del -9,2%.
classi di fatturato
Tra le varie classi di fatturato non ci sono grandi differenze. Le aziende del servizio idrico con ricavi compresi tra 10 e 50 milioni di euro flettono del -0,3%, seguite dalle aziende con fatturato maggiore di 50 milioni di euro in calo del -0,6%, ed infine risultano in calo del -0,7% le aziende con ricavi inferiori a 10 milioni di euro.
in calo GLI UTILI
Gli utili seguono ovviamente il trend generale, e nel 2017 sono pari a 688.952.000 euro, in calo del -8,2% rispetto al valore del 2016 di 750.300.000 euro.
L’incidenza dell’utile sul fatturato si mantiene molto alta e pari al 9,4% nel 2017, sebbene sia in flessione rispetto al 10,2% del 2016.
Il numero di aziende che ha chiuso l’esercizio in utile è rimasto stabile a 141 nel 2017, mentre aumentano leggermente quelle in perdita, passate da 13 nel 2016 a 15 nel 2017.
gli indici di redditivita’
Aggregando i bilanci delle società che realizzano nel settore del servizio idrico integrato una quota superiore al 50% dei ricavi si ottiene il bilancio somma settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.
- Il ROE, Return on Equity, è il rapporto tra Utile e Patrimonio netto e rappresenta la redditività per i soci Il ROE medio nel triennio è stato sempre abbastanza stabile, con piccole variazioni dell’ordine di uno o due decimali. Nel 2017 è stato pari al 6,3%, in calo rispetto al 7,5% del 2016.
- Il ROI, Return on Investment, è il Risultato operativo (ottenuto sottraendo dai ricavi tutti i costi operativi) sul Capitale investito netto (cioè l’attivo di Stato Patrimoniale al netto dei fondi di rettifica). Rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il ROI medio nel 2017 è pari al 7,1%, in flessione rispetto al 8,6% del 2016 .
- Il ROS, Return on Sales, è il rapporto tra il risultato operativo e i ricavi e rappresenta il margine operativo sulle vendite. Anche il ROS chiude il 2017 in flessione e si attesta al 11,5%, era il 14,5% nel 2016.
Il trend dell’EBITDA medio rispetto al fatturato, o ebitda margin, non si discosta dagli indici visti sopra, e, sebbene mantenga valori molto elevati, passa dal 31,4% del 2016 al 30,3% del 2017.

RISCHIO FINANZIARIO elevato
Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”. Nel 2017 il rapporto di indebitamento evidenzia un valore di 3,4, stabile rispetto al 2016, ed in un’area di squilibrio finanziario.
L’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato è stata del 3,4%, anch’essa stabile nel 2017.
Se vuoi essere informato su l’uscita degli ultimi dati aggiornati relativi al settore del servizio idrico iscriviti alla nostra newsletter.