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Competitive Data  ha completato l’analisi dei bilanci delle prime 280 case farmaceutiche per il triennio 2017-2019.  

RICAVI IN calo

I ricavi complessivi, pari a 34,1 miliardi di euro nel 2019, fanno registrare una flessione del -2,9%, causata interamente dal calo delle regioni del Centro (-15,3%). Risultano invece in crescita le altre regioni, con in testa il Sud e Isole, +11,8%, seguite dalle regioni del Nord Est con un incremento del +7,4%, ed infine quelle del Nord Ovest in aumento del +3,1%.

case farmaceutiche fatturato

classi di fatturato

L’analisi per classe di fatturato restituisce una lieve crescita (+0,2%) solo per le case farmaceutiche del range compreso tra 20 e 100 milioni di euro; mentre fa registrare una flessione del -3,5% la classe di fatturato superiore ai 100 milioni di euro, e del -3,8% quella inferiore ai 20 milioni di euro.

 

le classifiche

La classifica delle prime dieci case farmaceutiche per fatturato (civilistico) 2019 vede primeggiare ancora i grandi player internazionali, sebbene vi sia da segnalare la salita al secondo posto di Chiesi Farmaceutici:

AZIENDAFATTURATO 2019 (000 euro)
SANOFI S.R.L.1.384.752
CHIESI FARMACEUTICI S.P.A.1.285.034
NOVARTIS FARMA SPA1.234.257
MERCK SERONO S.P.A.1.224.442
ABBVIE S.R.L.1.039.748
JANSSEN CILAG S.P.A.969.540
ROCHE S.P.A.860.700
ALFASIGMA S.P.A.850.325
BAYER S.P.A.822.195
MSD ITALIA S.R.L.802.474

Competitive Data, attraverso le partecipazioni azionarie, ha ricostruito i gruppi di controllo, facendo emergere la reale dimensione dei principali gruppi nazionali: 

GRUPPOCONSOLIDATO 2019 (mn euro)
MENARINI3.834
CHIESI FARMACEUTICI2.007
ANGELINI1.680
BRACCO1.513
RECORDATI1.483
ALFASIGMA1.070

Le case farmaceutiche che hanno fatto registrare la crescita maggiore nel 2019 sono state:

  1. ITC FARMA SRL:  +477,4%
  2. BAXTER MANUFACTURING SPA:  +75,0%
  3. DOMPE’ FARMACEUTICI SPA:  +72,2%
  4. ISTITUTO GENTILI SRL:  +58,8%
  5. URIACH ITALY SRL:  +54,0%

 

EBITDA

Tutt’altro trend segue l’EBITDA, che nel complesso cresce del +9,1%, dove sono ancora le regioni di Sud e Isole a far registrare la performance migliore con il +28,9%, seguite dalle regioni del Nord Est (+16,5%), che precedono quelle del Nord Ovest con il +11,1%, ed infine chiudono le regioni del Centro con una leggera crescita dello 0,2%.

 

aumentano gli utili

Il dato cumulato del 2019 è di 3.586.476.000 euro, in decisa crescita rispetto ai 2.805.683.000 del 2018.

L’incidenza dell’utile sul fatturato è pari al 10,5% nel 2019, in aumento rispetto all’ 8,0% del 2018.

Nel 2019 sono 239 le aziende che chiudono l’esercizio in utile, in calo rispetto alle 245 del 2018.

 

INDICI DI REDDITIVITA’

Aggregando i bilanci delle società che realizzano nel settore una quota superiore al 50% dei ricavi si ottiene il bilancio somma settoriale, dal quale vengono calcolati i valori medi di riferimento con cui confrontare le performance aziendali.

  • Il ROE, Return on Equity, è il rapporto tra Utile e Patrimonio netto e rappresenta la redditività per i soci. Il ROE medio nel 2019 è stato pari al 18,5%, in forte crescita rispetto al 12,6% del 2018.
  • Il ROI, Return on Investment, è il Risultato operativo (ottenuto sottraendo dai ricavi tutti i costi operativi) sul Capitale investito netto (cioè l’attivo di Stato Patrimoniale al netto dei fondi di rettifica). Rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il ROI medio è stato pari al 12,0% nel 2019, in crescita rispetto all’11,2% del 2018.
  • Il ROS, Return on Sales, è il rapporto tra il risultato operativo e i ricavi e rappresenta il margine operativo sulle vendite. Il ROS è stato pari al 9,9% nel 2019, in crescita rispetto all’ 8,1% del 2018.

L’EBITDA medio rispetto al fatturato, o ebitda margin, è passato dall’ 11,6% del 2018 al 14,2% del 2019.

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RISCHIO FINANZIARIO stabile

Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”.

Nel 2019 il rapporto di indebitamento, o leverage, evidenzia un valore pari a 1,8, quasi stabile rispetto all’ 1,7 del 2018.

Rimane stabile allo 0,4% l’incidenza media degli oneri finanziari.

 

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L’impatto dell’emergenza Covid-19 sul settore farmaceutico

Secondo una rilevazione Istat, nel 2020 l’industria chimica e farmaceutica italiana ha recuperato competitività rispetto al 2019. Lo shock derivante dall’emergenza Covid-19, e le relative misure adottate, hanno determinato una contrazione dell’attività produttiva in tutti i comparti, con l’eccezione di alimentari e farmaceutica.

Ciò è testimoniato anche da un generale peggioramento del grado di solidità e resilienza strutturale delle aziende italiane, causato dalle misure straordinarie di lockdown, a cui fa eccezione proprio il settore farmaceutico.

Quest’ultimo ha fatto registrare una crescita delle esportazioni del +3,8%, che incidono per oltre il 90% sul totale produzione, e visto aumentare l’incidenza della domanda tedesca, mentre si è ridotta quella di Stati Uniti, Russia e Francia.

 

i player internazionali

L’impatto che l’emergenza sta avendo sui risultati dei principali attori mondiali della lotta al coronavirus (Pfizer, BioNtech, AstraZeneca, Johnson & Johnson, Moderna, Novavax, Cansino Biologics, ed Ely Llly e Regeneron per gli anticorpi monoclonali) è notevole.

Secondo S&P Market intelligence i vaccini, insieme alle altre terapie per la cura del coronavirus, hanno generato un giro di affari di 185 miliardi di dollari nel 2020, e dovrebbe attestarsi a 257,9 miliardi di dollari nel 2021, per utili netti pari a circa 70 miliardi di dollari.

La spinta è stata decisiva soprattutto per quelle aziende che prima dell’emergenza coronavirus erano quasi sconosciute: Moderna, che registrava ricavi per 18,7 milioni di dollari nel 2019, prevede di raggiungere i 16,9 miliardi di dollari nel 2021; BioNTech prevede ricavi per 7,6 miliardi nel 2021 (erano 121,9 milioni nel 2019); CansIno Biologics prevede di raggiungere 3,9 miliardi di dollari di ricavi nel 2021, contro i 2,4 milioni dell’era pre-Covid.

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